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Patrizia Menchiari's avatar

Altra NL godibilissima, trattatello di sociologia più che di marketing.

miei figli frequentano manga e anime giapponesi e mi hanno spiegato il potere di “Kawaii” (=cute, infantile, amabile) applicato a cibo, abiti, esperienze.

Diventiamo adulti troppo presto e restiamo kidult a vita.

Quanto ai mercatini di Natale ne ricordo uno a Bolzano già

nel 2003, con le foto kitsch davanti al negozio Thun e 5 ore di coda in autostrada al rientro. Da allora per mio marito “mercatino” è sinonimo di minchiata commerciale attira-polli da evitare a qualsiasi costo.

Ma, in fondo, non è così tutto il Natale? Inizia con il nero glitterato del Black Friday, continua con un tripudio di nani e soldatini natalizi, di finta felicità, di “A Natale regala” che ha già nauseato e manca un mese.

Rispetto al centro commerciale il mercatino

conserva un’aurea di autenticità: in effetti spesso a gelarsi nelle casette trovi l’apicoltore e l’artigiano, mescolati con le cinesate in stile tirolese. Poter condividere di esserci stati è più piacevole di esserci. E ogni volta che cedo a questi riti aumenta il mio disprezzo verso la contemporaneità e il marketing che pure è il mio lavoro :-)

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FRANCESCA LABATE's avatar

Siamo così pieni di cose che ormai tutto diventa superfluo...sinceramente non mi entusiasmano i mercatini di natale...fare così tanta strada per passeggiare e prendere una barca di freddo (che detesto) per portare a casa qualche "strafanto" che alla fine mi toccherà pure spolverare...del resto però detesto anche tutti i centri commerciali, tutto l'anno...e detesto tutta questa corsa a fare i vari mercatini di natale posticci appunto nei centri commerciali o nei negozi a tema...che si sono buttati a capofitto nell'affare...

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