[È venerdì] Tutti i trend del dir. marketing, in un unico articolo
Così vi faccio risparmiare tempo
Mio figlio mi racconta che le discoteche locali usano le (testuale) ragazze immagine (non ho indagato sulle modalità di compenso) per aumentare le presenze alle serate, ma – qui sta la novità – le suddette ragazze non partecipano davvero alle serate, postano solo annunci in cui dicono di esserci. Lo trovo smart, in realtà, anche se l’umanità non ne esce benissimo.
17.500 persone sono iscritte via email e circa 30.000 ogni settimana la leggono qui, su LinkedIn, Telegram e WhatsApp: grazie, spero che le ore che passo a scriverla siano utili. E ti arriva anche grazie agli sponsor come UNGUESS che supporta l’uscita di oggi: se vuoi presentare la tua azienda a un pubblico professionale di marketing e affini, senior e attento, sei nel posto giusto. Clicca qui per conoscere chi puoi raggiungere, modalità, prezzi, gli sponsor passati e idee per la collaborazione. Clicca su “rispondi” (o scrivi a gianluca@diegoli.com) per ulteriori informazioni.
Ho deciso di rimettere in vendita fino al 31 marzo (poi mi fermo per un po’, spedizioni dal 2 di aprile) il mio corso sui fondamenti del marketing. Teoria ed esperienza con esempi e modelli operativi, cioè le nozioni di marketing di un master MBA. Spedito gratis in una chiavetta USB (sono serio), con il mio libro Svuota il carrello e un QR per due ore di consulenza online: tutto spedito gratis e condivisibile in azienda o agenzia. Per te che leggi la newsletter ci sono 50 euro di bonus inserendo il coupon GLUCA.
Il quiz della settimana
Qual è l’uovo di cioccolato più venduto al 20 di marzo su Amazon?
a) Kinder GranSorpresa Maxi Mario Kart b) Uovo di cioccolato al Latte Brawl Stars c) Kinder GranSorpresa Maxi Marvel
In fondo la risposta.
Ehi, ti chiedo un attimo di attenzione per lo sponsor!
Sai di cosa parliamo quando parliamo di User Research?
Si tratta dell'insieme di metodologie di analisi e ricerca che permette di sviluppare una buona User Experience. È una disciplina che sta crescendo tanto in Italia, spinta da una community vivace e dall'impatto che dimostra di avere sui tassi di conversione degli e-commerce e sulla soddisfazione degli utenti di app, siti e molto altro.
Per supportare questa crescita, UNGUESS organizza da due anni URCA! (User Research Conference & Activities): due giorni di talk e workshop pensati sia per chi ha esperienza del tema, sia per chi vuole imparare a conoscerlo. Si terrà il 30 e 31 maggio a Milano, in Monte Rosa 91, con decine di interventi e contributi dei migliori professionisti e professioniste della UX, oltre 250 partecipanti, tante aziende come partner e sponsor e diversi momenti di networking e condivisione.
I biglietti sono disponibili con sconto Early Bird, e per chi legge la newsletter c'è un'ulteriore riduzione del 15% (basta inserire al checkout il codice URCA24-DIEGOLI).
I trend del dir. marketing in breve, come l’accorciabro
Quando il vuoto esploderà, esploderà | perché il vuoto esploderà, esploderà | questo vuoto esploderà, esploderà
“La glaciazione” (Subsonica)
Non so se conoscete un account social che fa tantissimo arrabbiare divulgatori/divulgatrici e creator vari. Si chiama @Accorciabro su Instagram: in pratica riduce gli spiegoni lunghissimi di reels o multiple storie a una risposta secca. Io sarei onorato di tale attenzione, ma il mio profilo è troppo di nicchia per essere di suo interesse, temo. Devo dire che qualche anno fa avevo anche io esplorato quel tipo di format, con i post I miti del digital a cui ho imparato a non credere e quest’altro più ludico, Tutte le risposte di digital marketing in un solo post che in pratica era molto breve, come vedrete.
dovrei usare gli influencer? dipende.
dovrei usare il funnel marketing? dipende.
i banner funzionano? dipende.
il native funziona meglio dei banner? dipende.
devo usare Mailchimp? dipende.
mi conviene ancora stare su Facebook? dipende.
Perché i miei video non li guarda nessuno? dipende.
devo usare Hubspot? dipende.
devo inserire la marketing automation? dipende.
CPV, CPM, CPC o CPA? dipende.
SEO o SEM? dipende.
TOFU, MOFU o BOFU? dipende.
Talkwalker o Brandwatch? dipende.
Mi servono le user personas? dipende.
le app aziendali sono ancora utili? dipende.
lo storytelling è fuffa o no? dipende.
il mio brand deve «prendere posizione»? dipende.
meglio lo stack di un solo vendor o misto? dipende.
il chatbot è utile? dipende.
ogni azienda deve diventare una «media company»? dipende.
Certo, non mi ero sbilanciato, in effetti. Qualche giorno fa mi sono arrivate le domande per l’annuale ricerca YourSight, tenuta da Engage e Human Highway, che fotografa gli umori della industry. La prima domanda mi chiedeva, più o meno, di specificare quali trend (tra quelli proposti) consideravo importanti. Ho pensato che potevo fare come accorciabro, 300 caratteri per ogni argomento, per chi non ha troppo tempo, insomma.
Brand Activism / Purpose
Fondamentalmente la vedo così: se non siete Patagonia, Altromercato, Banca Etica, o una ONG ecc. ecc. state molto attenti. Il confine tra voler fare la cosa giusta e l’esser presi in castagna con il greenwashing, ed essere pure ingiustamente linciati in quella terra di mezzo, è molto pericoloso oggigiorno. A meno che non siate Eni, e allora andate tranquilli, nessuno vi dirà mai nulla. Che poi, davvero il purpose spinto vende? Mh, se siete Nike, allora potete fare brand activism e vendere milioni di sneaker: come si dice, noblesse oblige. O anche les privileges des rois. Per tutti gli altri: fate semplicemente i bravi con i dipendenti, i fornitori e il territorio e nessuno si farà male. Anzi, il ROI ne gioirà.
Ibridazione dei mondi online/fisico (Phygital, Onlife, Omnicanalità)
Cominciate con chiedere ai clienti la cosa che odiano di più della vostra esperienza «omnicanale» (loro – come dargli torto – non sanno cosa significa) e cominciate da lì. Poi nel 2025 affrontate la seconda cosa che odiano di più, e così via. Magari l’evento dello sponsor di questa edizione può darvi una mano.
Addressable/Connected TV
Non anticipo molto, perché deve uscire un mio pezzo per Link. La dirò come un oroscopo: non è tutto oro quello che luccica, ma ogni lasciata è persa. E scommettere contro la TV, in Italia, non è conveniente.
Marketing automation
Se vi chiedete perché se ne parla ancora, quando dovrebbe essere una realtà consolidata: perché il 90% dei vendor over-promette, il 90% dei clienti usa un 10% delle funzionalità che paga. Sperimentate un passettino per volta.
AR/VR
Uffa, ancora. Forse forse, ‘sta roba serve in una azienda su 10.000, e se sei quell’azienda ci stai lavorando già (e ancora). Statisticamente la potete mettere via e riprenderla tra un anno, senza timori.
Privacy/Data protection
L’investimento migliore che potete fare è trovarvi un DPO collaborativo. Il resto è nelle mani di Dio, anzi dell’olimpo degli dei, cioè dei garanti dei paesi UE, Malta e Lettonia incluse. Fingersi morti è sempre un’opzione.
Data Driven Personalization
Allora, prima dovete avere i dati giusti. Poi fare personalizzazione, sennò è un casino. Cominciate pensando come potete fare lo stesso fatturato disturbando meno i vostri clienti, è una buona «north star», come dicono quelli. Non spendete come primo passo la licenza di un software da centinaia di migliaia di euro (vedi marketing automatico).
Influencer marketing
Ehi, guys! (cit.) Chi spera che ’sta rottura di scatole se ne vada prima o poi rimarrà deluso. ‘Sta roba non finirà mai e non sono certo che sia nemmeno all’apice, ché ormai Black Mirror è la versione La Pimpa della realtà. Certo, cercate di scegliere brave persone, prima di dargli in mano il vostro prodotto. Vende? Mah. Fa leads? Bah. Fa brand? Boh. Ma questo ci ha mai fermato, prima? No.
Programmatic adv in tutti i mezzi
Efficienza, comodità, clic o reputazione e branding? Ognuno scelga. Dove fai advertising conta, non solo il costo per visualizzazione (ne ho parlato due settimane fa). Quindi la nostra skill da sviluppare è capire quanto spingerci in un senso o nell’altro. Perché tra un po’ ogni azienda sarà una ad company. Vedremo programmatic adv perfino nel locker della palestra.
Intelligenza Artificiale
Possiamo noi dinosauri parlare oggettivamente del meteorite? Stiamo ancora cercando di capire cosa, chi, come sopravviverà o prospererà in questo casino di enormi proporzioni. Anche Google non è al sicuro, figuriamoci io e te. Io, nel dubbio, studio, come principio. Cercando di stare un pochino sopra la catena alimentare di ChatGPT.
Cybersecurity
Dovremmo prenderla seriamente, ma siccome per fortuna è sempre colpa dell’IT io me ne sbatterei.
Post-cookie
Morto o no, ’sto cookie? Sembra il gatto di Schrödinger. Io credo che le ad network si sbatteranno un bel po’ per non farceli rimpiangere, cercando disperatamente dei sostituti, quindi se hai i soldi del budget in mano, «in qualche modo si farà», posto che tu abbia qualche dato sui tuoi clienti, CDP, ecc. Starei meno tranquillo se lavorassi per chi vende advertising nell’openweb (Meta e Google cadono sempre in piedi) e soprattutto questa sarà un’altra mazzata per l’editoria. Che poi, un po’ di pulizia nell’editoria… Ok, non dico niente.
Retail media
Ne ho parlato su GS1 di recente. Un mio amico ha detto che è (tempo di usare di nuovo la metafora de) il sesso degli adolescenti (nessuno sa come si fa, tutti ne parlano, qualcosa di simile). Però ahimè sono quasi sicuro che questa roba verrà fuori presto dalle fottute pareti (dei supermercati, fisici e online), perché i margini piangono. Sarà un mondo piacevole in cui fare la spesa, come anche in cui andare in palestra (vedi Programmatic Adv in tutti i mezzi).
Metaverso
No, dai, seriamente?
Podcast e Digital Audio
La grande bolla di cui si sussurra solo nei corridoi esploderà? Nel marketing, finché una cosa è trendy e non si può misurare bene, contrariamente a quanto si dice, quella cosa funziona alla grande. Poi un giorno, un martedì pomeriggio: l’imperatore, la nudità, il panico. Chissà.
Social media
Meta è lo scarafaggio del 2024 (amici di Meta, lo dico in senso positivo). Nessuno ne parla volentieri, ma gli scarafaggi sono dappertutto, e sono indistruttibili. Senza Meta metà delle aziende di e-commerce e non solo chiuderebbe. Facebook è perfetto per la pubblicità, che va dove – ehm – la maggioranza della gente non è così sofisticata e ad-respingente. Instagram è la vera vetrina del mondo. Però d’accordo, fare TikTok è meglio, per le slide.
Il marketing insegnato dai negozianti
“Buono a sapersi ma stai calmo.”
Ti ricordo che ilmarketinginsegnatodainegozianti.info è un progetto gonzo-collettivo a cui puoi contribuire senza pietà.
Segnalazioni varie
La settimana scorsa ho parlato di spot di auto, tutti uguali.
Ci sono due food nell'ecommerce, "il supermercato online" e "le specialità online". In mezzo c'è il delivery. Ognuno ha storia, investimenti, problemi e prospettive differenti. Ne parlo su Tendenzeonline, la rivista di GS1 Italy.
Siccome è quasi Pasqua, 18 anni fa scrivevo il marketing del catechismo.
That’s all folks!
Grazie di aver letto fin qua, di questi tempi è un miracolo.
Per analizzare assieme la strategia, l’organizzazione e il budget della tua azienda, o per essere sponsor come UNGUESS basta rispondere a questa mail.
ciao, gluca
Grazie a Daniela Bollini per la solita paziente correzione della bozza e a Cristina Portolano per i separatori.
Quiz: a) Kinder GranSorpresa Maxi Mario Kart