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Una settimana da Bing
Ricordate il film Una settimana da Dio? “Racconta la storia di Bruce Nolan, un giornalista frustrato e senza successo che incontra un misterioso uomo che gli propone di prendere il posto di Dio per una settimana.” Ok, non sono Dio (quello è Google), ma facciamo che la intro funzioni lo stesso. Tra l’altro, il film ebbe due locandine diverse – quella con cui lo conosciamo in Europa, il dito michelangiolesco, non fu usato negli USA, dove probabilmente venne ritenuto poco pop. A proposito di Veneri influencer. Ma non divaghiamo.
Questa settimana ho dunque fatto l’esperimento. Ho usato Bing come motore di ricerca, e il browser Edge, come default. Per chi è passato da giovane attraverso Internet Explorer, lo capite, è un trauma abbastanza forte.
Se il talento principale di ogni marketer capace è 1. essere consapevole che il mondo non è quello che vede la persona in questione e 2. trovare la realtà, credo sia importante osservare quello che vedono quei 100 milioni di persone che nel mondo vedono qualcosa che spesso pensiamo che nemmeno esista. Eppure, probabilmente, “esiste” più di quanto esista Twitter nel mondo reale, almeno in Italia. Se Bing è usato anche solo dal 10% delle persone è appunto più di Twitter. Mele con pere, ma per capirci.
Bing è tornato nelle cronache digitali, dopo un periodo di polvere mediatica, dopo che Microsoft, con un colpo di PR da maestra, ha “comprato” ChatGPT e lo ha ibridato nel motore di ricerca. Con mossa tipicamente da Microsoft, Bing AI è oggi usabile solo dal browser di Microsoft, Edge appunto. Nel frattempo, Edge ha inserito una comoda tab in cui si può interrogare direttamente la AI, con un prompt già predisposto, e anche generare testo per blog, elenchi puntati e mail.
Potevo non provarlo?
Ho poi chiesto a Bing di farmi un riassunto sulle principali differenze tra Bing e Google, sia per il motore di ricerca che per il portale di servizi, come se dovessi scrivere un post. Ecco cosa mi ha detto.
Silenzio, parla Bing:
In questo post voglio parlarvi di un argomento che mi appassiona molto (ndr: mo’ non esageriamo): l'ecosistema di Bing rispetto a Google, come portale e motore di ricerca. Perché scegliere Bing invece di Google? Quali sono le differenze e i vantaggi di usare Bing? Ecco alcune risposte che ho trovato facendo delle ricerche online.
(ndr: è interessante che abbia introiettato il modo didattico-siete-scemi di scrivere del blogger SEO mediano, anche se il blogger SEO mediano mai avrebbe ammesso di avere fatto ricerche online, come se fosse tutto nella sua testa di blogger SEO mediano. E comunque il blogger SEO mediano non ha tutti i torti: in maggioranza, siamo scemi rispetto a qualcosa).
Bing è il motore di ricerca di Microsoft, nato nel 2009 come successore di Live Search. (ndr: oddio, l’avevo dimenticato) Bing si propone come un'alternativa a Google, offrendo diverse funzionalità e servizi che lo distinguono dal suo principale concorrente. Vediamone alcuni (ndr: ok, blogger SEO mediano, dicci tutto, dai!).
- Bing offre una maggiore integrazione con le proprietà di Microsoft, come Windows, Office, Outlook, Skype e Xbox. Questo significa che puoi accedere facilmente ai tuoi documenti, email, contatti, giochi e altri contenuti usando Bing come portale.
(ndr: chissà se questa integrazione è davvero un punto di forza. Vorrei andare a vedere in un ufficio periferico di una PMI italiana per capirlo. Quello che so però è che Windows è sempre lì, come una Stasi, potentissima ma proprio perché fa bene il suo lavoro non si vede mai. E che Skype è vivo, anche non cool).
- Bing è più focalizzato sull'ottimizzazione on-page e incorpora segnali social, mentre Google è più focalizzato su EAT (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness) e link. Questo significa che Bing tende a premiare i siti che offrono una buona esperienza utente, un design accattivante (ndr: sigh e sic) e una presenza sui social network, mentre Google valuta maggiormente la qualità e l'autorevolezza dei contenuti e dei siti che li ospitano.
(ndr: direi, dopo averli usati, che la differenza è abbastanza minima, nella pratica. Del resto Bing è anche il motore sotto DuckDuckGo, quel motore usato da chi 1. è su Mastodon 2. ha tolto Google Analytics dal sito e 3. scrive che presto se ne andrà dall’Italia e 4. e anche da Facebook ma poi non se ne va mai.)
- Bing è decisamente migliorato nell'ultimo anno ed è più competitivo con Google, soprattutto nelle sue caratteristiche uniche. (ndr: uè Bing, il conflitto di interesse comincia a farsi sentire.) Ad esempio, Bing ha introdotto la funzione "Bing Answers", che sfrutta l'intelligenza artificiale per fornire risposte dirette alle domande degli utenti, senza dover cliccare su altri siti.
(ndr: questa è la famosa copula tra ChatGPT e il motore di ricerca. A prima vista, direi che ChatGPT 4 sa cose che Bing non sa, o che non sono liberamente disponibili online. L’impressione è che per una tesi, o un post, o un articolo, Bing sia molto comodo per fare il riassuntone riempi-pagina, anche perché espone le fonti, che non è male per evitare le “allucinazioni da AI” famose. Se usandolo sentiamo l’effetto Report1, cioè sappiamo davvero di cosa si parla, o il dato esistente e aggiornato in Rete non è così importante, consci che non si va oltre il 2021, meglio usare ChatGPT 4.)
Inoltre, Bing ha lanciato la funzione "Bing Visual Search", che permette di cercare immagini simili o correlate a quella selezionata dall'utente. (ndr: sostanzialmente Dall-E, generatore di immagini da AI, non male ma non superlativo, ma aperto a tutti.)
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui potresti voler provare Bing come motore di ricerca e come portale. Ovviamente, la scelta dipende dalle tue preferenze personali e dai tuoi obiettivi online. Ti invito a fare un confronto tra Bing e Google e a lasciare un commento con la tua opinione. (ndr: va bene, va bene, la solita chiusa tra ufficio legale e cordiali saluti.)
(continua dopo lo sponsor)
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Paola Caccia Dominioni, One Works
(continua)
Se devo proprio essere sincero, la cosa che ha più colpito il mio immaginario (personalissimo) è la persistenza nell’ecosistema Microsoft di quell’internet provinciale, pratica, un po’ credulona che – è un bias diffuso – crediamo estinta.
In molti hanno riso sui meme che mostrano il ritorno di Clippy, la graffetta che non ne imbroccava una delle prime versioni di MS Office. Ma il mood in Microsoft Start, il portale, è proprio quello. Colorato, fuori da ogni grazia di dio della UX minimalista e berlinese-cool, un miscuglio di notizie, clickbait di periferia, come Google News ma ancora più novelladuemilacentrico.
Start è un bagno di realtà per tutti. Cosa interessa alla gente? Basta vedere il menu. E poi meteo, tanto meteo.
Sto pensando che una settimana di Bing dovrebbe essere resa obbligatoria per tutti. Non so cosa siano i pantaloncini per la spesa, forse una traduzione incauta di un’espressione americana, o una frase troppo boomer per me. (PS: Daniela, che corregge le mie sgrammaticate bozze, l’ha scoperto2)
In ogni caso, Pitagora e la bistecchiera. Una sintesi perfetta. E poi, Bing ha ancora i bollini, i punti fragola dell’online. Funzionano? Immagino di sì, se sono lì. Ridete pure, ma intanto io ho 709 punti e voi no.
In Bing Rewards ci sono cose strane, peraltro. Schede perforate? Ok, boomer, ma non così tanto.
Ok, mi sono spinto nella tana del bianconiglio. Torniamo a noi. Conclusioni:
Edge: è un ottimo browser, leggero, privacy compliant. Puoi perfino installare le estensioni di Chrome. La barra laterale con AI e generazione testi è comodissima, anche se non proprio la Ferrari della AI.
Bing Answers AI è un po’ troppo prudente e remissivo per i miei gusti: forse meglio Perplexity.ai, nel suo genere. Ma tutto sommato, per una ricerca esplorativa per argomenti, è utile ed efficace.
Bing motore di ricerca: senza infamia e senza lode, si sopporta. Se fosse di default su iOS, probabilmente la maggior parte non si accorgerebbe della differenza.
MSN/Start da utenti: entrate a vostro rischio. Ma è davvero divertente – o desolante, dipende da come la prendete.
Per i marketer: è sempre la parte meno sofisticata dei target quella più propensa all’advertising, non dovremmo mai dimenticarcene. Tiscali.it fa le stesse visite giornaliere del Post: merito del potere del default, cioè della home page preimpostata e della webmail. E poco più di Sorrisi e Canzoni TV.
Per il futuro: non credo che l’impero di Google sia minimamente in pericolo, ma, come ho scritto altrove, Google ha molto da perdere, Bing quasi nulla. E l’advertising nella chat può diventare “a thing”. E se Apple e Samsung decidessero lo switch verso Bing, la partita si rimetterebbe abbastanza in gioco. Potere del default.
Nel frattempo, teniamo d’occhio come va Bing su Google Trends.
Il quiz della settimana
Quanti milioni di euro circa ha incassato Sky per Sky Glass nell’ultimo trimestre 2021?
5
19
34
Negozianti
Come non volergli bene: se noi possiamo lavorare dal bar, perché lui no?
(da
)Link della settimana
Se ti piacciono il cibo, l'intrattenimento e la pop culture, non perderti Supermarket, la serie di Link che esplora le amenità dell'immaginario confezionato. Scopri la casa dei budini di carta, il fenomeno Supernatural e molto altro. (Questa caption è stata generata da Bing, non male)
L'intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando il mondo dell'e-commerce, trasformando il modo in cui acquistiamo e vendiamo online. Alcuni dei temi trattati nell'articolo: la scrittura automatica di testi, i chatbot e gli assistenti virtuali, la personalizzazione delle offerte e l'analisi dei dati. (idem)
Google ha presentato al Google I/O le sue novità per il futuro di Internet e del mondo. Tra le tante cose, l'AI generativa, l'ecosistema integrato. Se volete saperne di più, leggete l'articolo su
(idem)
That’s all folks!
Grazie di aver letto fin qua. Grazie di nuovo a wethod per il supporto.
Per commenti, dubbi aziendali o sponsorizzazioni basta rispondere a questa mail – sì, rispondo a tutte le mail.
ciao, gluca
Grazie a Daniela Bollini per avere corretto la bozza (eventuali typo sono miei, aggiunti dopo) e a Cristina Portolano per i separatori d’artista.
Quiz: 2., 19 milioni di euro (ricavato dai conti 2022 di Sky, potrei aver sbagliato ma l’ordine di grandezza è quello, pari a circa 33.000 televisori).
Io definisco l’effetto Report come la sensazione che si prova quando qualcuno affronta – apparentemente in profondità – una tematica a uso delle masse, e tu che ne mastichi davvero – o pensi di – senti di dover dire che “è più complesso di così”.
È una traduzione automatica di "shopping shorts". Dovrebbe essere "video brevi (shorts) su prodotti/servizi commerciali (shopping)" o qualcosa del genere.