[È venerdì] Quello strano funnel religioso della Rete sotterranea
Mi sono sacrificato in un esperimento stupefacente
La settimana scorsa sono stato in Armenia. Mi piace andare nei posti per cui le persone ti chiedono “ma cosa c’è da vedere in [posto]?”. L’ansia per il pettinato-instagrammabile ci sta infettando da dentro. E qualche proto-germe si trova pure già in Armenia.
17.500 persone sono iscritte via email e circa 30.000 ogni settimana la leggono qui, su LinkedIn, Telegram e WhatsApp: grazie, spero che le ore che passo a scriverla siano utili. E ti arriva anche grazie agli sponsor come Credem che oggi supporta questa edizione.
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Il quiz della settimana
Quale tra questi NON è stato eletto Prodotto dell’Anno® 2024?
a) Trenitalia X-GO programma fedeltà b) Poste Italiane App c) Veet Men Kit Depilazione d) Nutella Biscuit Bio
In fondo la risposta.
Ehi, ti chiedo un attimo di attenzione per lo sponsor!
Parliamo di podcast a Innovation Breakfast
Se stai pensando di realizzare un tuo podcast aziendale è un’occasione da non perdere: venerdì 12 aprile alle 8:30 andrà in onda una puntata speciale dell'Innovation Breakfast, il format di Credem Banca condotto da Piergiorgio Grossi (Chief Innovation and Data Officer). In questa puntata speciale scopriremo il dietro le quinte del format live video, parleremo del percorso che ha portato alla sua creazione e dei consigli che possiamo dare a chi si appresta a creare un proprio contenuto digitale.
Cos’è l’Innovation Breakfast? È una diretta di un’ora che va in onda a venerdì alterni, alle 8.30 della mattina. Nato nel 2020, ha l’obiettivo di “avvicinare” le persone interessate ai temi di Open Innovation in un momento di condivisione e confronto. È condotto da Piergiorgio Grossi con testimonianze di ospiti e sessioni di domande e risposte.
Lo puoi seguire sul nostro canale YouTube (clicca sulla campanella per avere l’avviso prima dell’inizio!) e anche sulla nostra pagina LinkedIn.
The Internet Underground Cult
Da sempre ho la convinzione che noi non conosciamo bene internet. Per il semplice motivo che è impossibile conoscerla tutta. Ognuno vede uno spicchio della propria realtà e tende a replicarla per visualizzare le parti necessariamente sconosciute. C’è il mondo alto, quello delle riviste letterarie online e dei podcast che discutono di questioni di genere e di algoritmi, poi scendi e ci sono le newsletter, le news su Instagram e i canali di YouTube in cui si fa cultura divulgativa più o meno tirata via con l’accetta, scendi ancora e c’è il mondo sommerso di Twitch e TikTok in cui qualunque cosa può diventare un caso, ma se scendete ancora in questa scala di gradazione tra l’aulico e il quotidiano ci troverete… Facebook. I suoi video cringe, il suo Marketplace più a rischio di fregatura di un mercato di periferia, le sue ads con i peggiori istinti, e soprattutto i gruppi. I gruppi locali intendo: quelli di cui qualche anno fa ci si era occupati anche nelle parti nobili della rete, soprattutto per farci facile ironia. I famigerati «Sei di Borgole in Piano se…», proprio quelli. Non ce ne siamo accorti, ma finito il momento della gara di nostalgia prima e ironia poi, questi gruppi continuano a occuparsi di asfalti non fatti, cani scomparsi, ricerche di personale spicce, saldi di fine stagione e inviti a feste varie.
Ogni tanto anche io passo a vedere il mio paesino natale (il nome è fittizio) di Borgole in Piano su Facebook. Tra varie umanità e situazioni (un giorno credo che qualcuno farà uno studio su come ai livelli bassi Facebook abbia contribuito a tenere assieme comunità rurali o marginali che spesso in dieci anni hanno perso il bar, la coop e perfino la parrocchia), in questi gruppi ogni tanto compare una tizia o un tizio che inseriscono, da una pagina dal nome invariabilmente dato da una combinazione di Gesù/Maria/Dio e ti salva/ti ama/ti ascolta unito a un’immagine tipo santino con una Madonna bianca o un Gesù dai tratti estoni, un link a un gruppo o a una persona su WhatsApp. Di solito c’è la promessa di una rivelazione, di una benedizione, di una preghiera, in cambio di un messaggio con – di solito – amen.
È l’inizio del funnel: è il trigger. Ho deciso di provare, perché la mia attrazione per i bassifondi della rete è quasi irrefrenabile. Questo è il report di quello che è successo dopo. Da qui in poi, il famoso libro Gesù lava più bianco dovrebbe essere aggiornato con quello che sto per scrivere, credo. È la digital transformation, baby.
Dunque, clicco. Mi si apre la chat con una tizia che dice di chiamarsi Patty e di avere 49 anni, portati molto bene direi, dalla foto di WhatsApp. Mi chiede qualcosa di me. Sento immediatamente odore di nurturing: il customer journey è iniziato. Anche il mio fiuto «follow the money» comincia ad attivarsi. Dove sto andando a cacciarmi? Setta? Scam? Vendita delle indulgenze in crypto? Rosy mi invita a un seminario (online, vale la pena specificarlo, in questo caso specialmente) in cui «il catechista» parlerà per un’ora. Accetto. Mi viene dato il benvenuto nella chat di gruppo. Comincio immediatamente a guardare i profili e i numeri telefonici degli altri. Gli admin sono tanti, e usano tutti l’account WhatsApp Business – poi capirò perché. Alcuni hanno numeri tedeschi e alcuni addirittura americani – sono finito in un giro grosso di scam? La maggior parte ha foto profilo di madonne, santi e cristi ariani.
Una cosa da sapere: ogni comunicazione è fitta di emoji, che nemmeno su LinkedIn. Soprattutto manine giunte, cuori, ma anche dita a indicare dove cliccare (🙏❤️). Questi tizi conoscono bene i loro polli e pure l’engagement social, viene da dire.
Nella chat si definiscono «Catechismo Internazionale». Chiedo cosa sia questo catechismo, mi fingo tonto. Niente, risposte vaghe: «Siamo cattolici della Chiesa del Signore che ci ama, ma anche è cattivo se non siamo puri ecc. ecc.».
Parte la diretta (del resto in ogni marketing automation che si rispetti arriva il momento webinar): è una megachiamata di gruppo audio che non vedevo dai tempi di Clubhouse con circa trenta partecipanti, il catechista in voce – è chiaramente toscano, e fa un effetto un po’ strano. Fa tutto un giro biblico-vecchio testamento-profeti desueti per dire con una certa flemma che siamo cattivi e impuri e che dobbiamo ripulirci perché la venuta di Gesù (la seconda, presumo) è imminente. In realtà, da Google vedo che nell’Apocalisse c’è scritto solo «vengo presto». Lascia spazio all’interpretazione. Cerco di googlare, ma non trovo nulla. Di che setta sono questi? Dopo un po’ metto in muto. Ad un certo punto, colpo di scena: c’è la domanda finale un po’ quiz, un po’ test di apprendimento.
(Io mando la risposta B). Intanto in chat un tizio continua a scrivere DIOCRISTO RISORTO! e l’effetto è un po’ così. Ogni tanto compaiono infografiche esplicative.
Arrivano in chat raccomandazioni di tenere il telefono in carica, il che rompe un po’ l’atmosfera, devo dire. (Mi segno comunque la scusa da usare.)
Con un minimo ritardo, alle ventidue e dieci è tutto finito. Mi scrive direttamente il «catechista». Non rispondo. Una card fatta con MS Paint augura una «sana» notte, chissà perché sana. 🙏❤️🙏❤️🙏❤️ a profusione e tutti a nanna.
Il giorno dopo Patty, la mia ambassador, è inquieta e ansiosa, mi pare. Mi manda una card classicone, presa da quei siti che producono queste cose orrende dal successo virale clamoroso. L’esempio lampante di come il costo di un contenuto non sia quasi mai indicativo del suo successo futuro. E di come il Comic Sans sia il discrimine tra l’internet intellettuale e le masse.
Mi chiede se ci sarò al catechismo successivo delle 21 – il ciclo è infatti composto da una serie di otto webinar (“catechismi”) consecutivi – in cui, l’ho già capito, come in un vero funnel di guru ogni giorno viene promesso che il giorno seguente verrà svelato un segreto ancora più importante. Ma siccome qui sono più furbi dei guru, tutto avviene non via mail ma via WhatsApp, ti incalzano, e la versione business della app serve dunque per salvare/automatizzare i messaggi e immagino anche per inserire automaticamente il nome del ricevente. CRM livello pro. Patty mi fa pure uno squillino su WhatsApp «per farti leggere i miei messaggi». Ma ci sarà un call center dei mormoni – che qua la questione degli ultimi giorni si fa ripetitiva come in un disaster movie? E comunque questi tizi, chiunque siano, sono davvero smart: usano perfino Midjourney per foto di gattini cristiani per il buongiornissimo davanti a un'ennesima Vergine Maria. E ho sospetti anche su alcuni altri scenari apocalittici: lo zampino di Copilot e la bibbia come prompt.
E dunque, qual è il segreto finale? Mi spiace, non ci sarà qui la soluzione all’enigma (se lo sapete scrivetemi): ero troppo spaventato. Il mio senso del follow the money non funzionava: non compariva alcuno scam, alcuna vendita di corsi, nemmeno un’offerta per un viaggio a Medjugorje, niente. Cosa c’è di più pauroso di persone che non lo fanno per denaro? Cominciavo a immaginare un film distopico in cui vendi la tua anima in cambio di Bitcoin, e in cui i tuoi peccati sono forgiati per sempre in NFT.
Non ho partecipato alla seconda puntata. Mi rimarrà il dubbio di chi siano questi, e quale sia il loro obiettivo finale. E mi rimane anche un po’ di ammirazione per un funnel e un onboarding che nemmeno quando noleggi una BMW ti aspetteresti di trovare.
Il marketing insegnato dai negozianti
Per ottimizzare, il brand e il payoff coincidono.
Ti ricordo che ilmarketinginsegnatodainegozianti.info è un progetto gonzo-collettivo a cui puoi contribuire senza pietà.
Segnalazioni varie
La settimana scorsa ho parlato di trend più o meno veri.
Ho scritto di crisi online e altri imprevisti ai tempi del Ferragni-gate, e come farci gli anticorpi. Di crisi e altri imprevisti, nel 2024 | Eco Della Stampa Blog
Il prossimo 10 aprile alle 18:30 a Milano presento con
il libro di , di cui ho scritto la prefazione. Il titolo del libro è lungo, io lo riassumo in “Dipende”. Qui tutte le info.
That’s all folks!
Grazie di aver letto fin qua, di questi tempi è un miracolo.
Per analizzare assieme la strategia, l’organizzazione e il budget marketing della tua azienda, o per essere sponsor come Credem basta rispondere a questa mail.
ciao, gluca
Grazie a Daniela Bollini per la solita paziente correzione della bozza e a Cristina Portolano per i separatori.
Quiz: d) Nutella Biscuit Bio, che non esistono (fonte).