Qualche tempo fa ho letto un libro che, oltre a farmi abbastanza contento massacrando il concetto di uso ubiquo dell’emozione in pubblicità (se l'unico strumento che possiedi è un martello, considererai ogni cosa come se fosse un chiodo, ecc.), conteneva un’analogia curiosa. L’autore era passato da essere un criminologo a fare il pubblicitario, e questo…
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