[È venerdì] Il Tradizionale Grande Presepe del Marketing 2025
Ora, Powered by AI.
“Hai due bottiglie d’acqua in omaggio. Il tuo nome verrà visualizzato sullo schermo della TV quando lo accendi. Per qualche motivo le due cose ti faranno sentire trattato benissimo.” The Economist, poesia degli hotel business, dicembre 2025.
Oggi è l’ultima newsletter dell’anno, e quindi ricorre un format: quello del Grande Presepe del Marketing 2025. Qui ci si tiene alle tradizioni.
Ne approfitto per ringraziare te che leggi, anche saltuariamente, va bene lo stesso, non c’è problema, figurati, siamo tutti così impegnati.
E grazie anche a chi supporta una roba editoriale artigianale e forse per questo così amata da chi la legge, non so, in tempi in cui le vanity metrics di TikTok e Reels caricano di zeri le visualizzazioni come i dinari yugoslavi degli anni ’80 e magari fanno più bella figura nelle slide.
Grazie allo sponsor, che supporta le ore di lavoro e studio per questa newsletter: oggi è Banca Etica, che presenta un nuovo modo di investire i propri soldi, direttamente online, guadagnandoci ma senza sconti sull’etica.
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Il quiz della settimana
Quali sono le categorie di prodotti in cui percentualmente è più alta la crescita di indicazioni sul packaging come “ricco di proteine”?
a) Tonno sott’olio b) Pasta fresca ripiena c) Surgelati vegetali
Risposta alla fine.
[un minuto di attenzione per lo sponsor che vi offre questa edizione]
Non è per il presepe dell’ultima newsletter dell’anno, ma non credi che sia arrivato il momento di mettere tra i buoni propositi del 2026 quello di valutare di spostare i tuoi risparmi nei fondi di investimento etici offerti da Banca Etica?
Ti garantiscono che i tuoi soldi verranno investiti esclusivamente in imprese e Stati con un elevato gradi di responsabilità verso l’ambiente e le persone. Niente armi, fonti fossili, o paesi che violano i diritti umani. E i loro rendimenti sono più o meno come gli altri, basta guardare i report degli ultimi anni (Ok, ok, lo sai che il passato non determina il futuro, vero? Ma comunque guarda i report).
E poi Banca Etica vuole aiutarti a portare a termine il buon proposito: se scegli di investire direttamente online (evviva!), il conto corrente e il deposito titoli dove agganciare i fondi sono gratuiti, per sempre. Facile no?
Basta un clic.
Non è vero, c’è qualche sbatti da fare perché c’è pur sempre un po’ di burocrazia di mezzo, ma ci sono cose per cui ne vale la pena.
Il Presepe 2025 del marketing (powered by AI)
Un data center? Quest’anno la location del Grande Natale del Marketing 2025 aveva suscitato qualche riprovazione da parte dell’ala più tradizionalista, che rimpiangeva ancora i bei tempi in cui il presepe girava su di un (“solido!”) IBM AS/400. Comunque sempre meglio un data center che una capanna vera – poi quest’anno per quanto scaldava il bue Cloud il problema era il caldo, non il freddo.
L’energia elettrica per far girare il presepe e raffreddarlo è stata offerta da Solitude, verde 100%, in cambio di un comunicato stampa camuffato da articolo editoriale da parte dell’araldo ufficiale del presepe. Solitude sponsorizzava anche il ruscello con l’esperienza interattiva “vieni a fare washing anche tu!”, nonché era “cane ufficiale” da pastore del presepio, che infatti quest’anno aveva sei zampe.
In conferenza stampa erano state annunciate grandi novità anche per quanto riguarda la mangiatoia. Non riuscendo a scegliere quale bambinello dovesse essere il prescelto, quest’anno eccezionalmente ce ne sarebbero stati tre: un cartello tra i crypto-cambiavalute ha portato ChatGPT, il primogenito, a dover sgomitare nello stesso spazio con Claude – un bambino già nato forbito, il preferito dagli evangelisti apocrifi – e pure con Gemini, un pargolo che qualche vecchio pastore chiama ancora Bardo o anche Gemiti, perché i genitori hanno cambiato nome più volte. Il bambino soffre di improvvisi reset: ogni tanto non lì riconosce più, e gli devono rimettere il ciuccio-prompt in bocca.
La folla adorante è in difficoltà con questa novità dei tre bambinelli. Qualcuno indossa i Ray-Ban di Meta per avere i nomi corretti in sovrimpressione. In ogni caso Grok pre-installato sugli occhiali gli sta suggerendo che nessuno dei tre è il vero figlio di Dio: quello vero sarebbe in Russia.
Quest’anno è decisamente Maria Madonna Nvidia la star. Tutti la adorano, tutti la invocano, tutti la nvidiano. Salva me! Prega per me! Comprami! Sia benedetta la tua GPU!
C’è anche Giuseppe, ma è un po’ mogio: è teoricamente il padre di Gemini, ma ha un rapporto travagliato con lui. Gliel’hanno imposto obtorto collo, sa che se il figlio cresce gli porterà via l’azienda. Se non cresce, ci avrà speso comunque un sacco di soldi, per questo pargolo problematico. Nel frattempo usa il figlio come psicologo gratuito, pare sia bravino.
Ad assisterli nella cappella dell’ormai rovente data center c’è sempre la rodata coppia: il bue Cloud è ancora più grosso dell’anno prima, e scalda come la bocca di un vulcano, provocando lo scioglimento pure della neve artificiale, mentre l’asinello Telco è al solito scocciato – “Passa tutto su di me e nessuno che mi dica mai grazie”. (Ma sotto sotto spera: “Se scoppia la bolla nel 2027 mi compro tutto il presepe a un dollaro, come nel 2003”).
Un po’ in disparte la statuina del venditore ambulante ha steso la mercanzia. Quest’anno mostra i gadget Humane AI Pin e Rabbit R1. Ogni tanto li accende come animaletti telecomandati alla fiera di paese, ma ormai si fermano solo i bambini. (Qualcuno giura che l’anno prima spacciava una sostanza chiamata Metaverso, un altro anno voleva piazzare dei JPG a caro prezzo solo perché erano denominati NFT. Ma sono voci).
Le HR, nel press-editto, hanno parlato di “un presepe minimalista, più in linea con i tempi, in cui il lavoro umano resta centrale”. L’archistar del presepe mostra un cartello in piedi lungo la via principale: “Vi accorgerete di quando il presepe sarà generato da tre bambinelli!”. La gente passa e gli lascia una monetina. È stato licenziato due anni fa. Il nuovo ponte sul ruscello generato dal vibe building non ha il buco sotto, e non si capisce come farlo. (“È una diga” hanno dichiarato le PR del presepe, chiamate in soccorso dall’angelo delle HR.)
Il geometra del presepe quest’anno ha dovuto camuffare spazi vuoti in modo goffo come si fa alle fiere quando non si vendono tutti gli stand degli espositori. Molto più muschio e neve slop, prodotta direttamente dai bambinelli.
Alcune assenze comunque non sono passate inosservate: il fabbro e il falegname non ci sono più. Si dice che abbiano assunto Agenti AI: “Non si vede la differenza” ha sostenuto il falegname di fronte a una sedia a cinque gambe – “anzi, è più sicura!” Invece il martello prodotto dall’agente AI del fabbro aveva due lati piatti: “Tanto a che serve il lato a cuneo? Non l’ha mai usato nessuno.” Alla fine, per mantenere le apparenze, si erano installate sagome virtuali create da proiettori di ologrammi 3D. In liquidazione, dopo che la hype post-Covid era passata, venivano via a 5 euro.
La musichetta di sottofondo non era più dello zampognaro ma di un canale YouTube che trasmette musica ASMR natalizia, anche questa generata dai bambinelli.
Più problematico era stato ripopolare la zona già occupata da scribi e pittori, che appariva desolata. L’angelo delle HR ha inserito un cartello di lavori in corso: “Area in corso di ottimizzazione”. Nessuno aveva più visto nemmeno l’evangelista. Si dice che sia stato licenziato da quando si è trovato un modo per generare vangeli e messali on demand a partire da una frasetta “dimmi una storia metaforica con pani e pesci con colpo di scena finale”. Il risultato era indistinguibile dall’originale, forse pure più comprensibile. Il problema era che il sistema aggiungeva lo spiegone finale, rovinando un po’ il mood, e chiudeva sempre con un “NON È TANTO UN MIRACOLO: È UNA METAFORA🚀”. Ma alla gente del presepe le emoji 🥖 🐟 nel vangelo piacciono tanto, dice una survey.
In ogni caso le persone erano distratte: nervosismo e litigi serpeggiano.
I pastori creator litigano quando passano i giullari Meta e TikTok a sobillarli. “Non crederai a cosa ha detto Erode in chat!’” “Questo buon samaritano in privato ha detto CHE COSA sui tre bambinelli?! 😱”. Le pecorelle follower danno man forte alla propria guida: la shitstorm di cacca di pecora impesta l’ambiente. I giullari TikTok e Meta sono i proprietari dei recinti, e sono contenti che ci sia engagement.
Quando il giullare TikTok racconta “LA VERITÀ sul presepe che Nvidia non vuole farti sapere🚨” si scatena una rissa tra birocciai, locandieri e un legionario: “Evasore di sesterzi!” “Hai gentrificato il presepe!” “Fai sciopero sempre di venerdì!”, “Sei un invasore cisgender tossico”.
Solo il ferramenta Apple dormiva beato. Era il più ricco del presepe e viveva di rendita. Aveva rinunciato a farsi un proprio bambinello. “Sai che c’è?” – diceva al mugnaio, suo vicino di presepe, “aspetto che cresca, poi lo adotto”. Il mugnaio aveva avuto in regalo il suo Vision Pro – la ferramenta Apple doveva svuotare il magazzino dall’invenduto.
Quando passarono i tre re magi, nessuno fece molto caso a loro, impegnati com’erano a discutere sulla presenza di proteine nel formaggio del bottegaio. Quest’anno quello biondo di carnagione arancione portava in dono monete “stabili”. (L’anno scorso era tornato con più monete di quando era venuto, non si sa bene come). Il secondo era un certo Temu, si diceva portasse in dono argento, ma quello dell’anno prima si era rivelato solo “placcato argento”. E ovviamente la mirra era consegnata da re magio Amazon. Nessuno sapeva cosa fosse ‘sta mirra, ma è la consegna in 24 ore che contava. E lui, cascasse il mondo, il sei gennaio era sempre arrivato puntuale.
Ma tutte le liti, le imprecazioni e gli assembramenti si silenziarono all’unisono quando in cielo la cometa Netflix comparve e annunciò «Popolo della terra, gioite, nel 2026 è in arrivo una nuova stagione!». Un asterisco portava a una nota scritta in piccolo “Per HBO e Warner è necessario un abbonamento a parte”.
“Allora Buon Natale!” dissero tutti in coro. (Re Magio Amazon avrebbe poi proferito il suo solito «e buon Q4 e Q5» rovinando l’atmosfera).
E tutto sommato furono lieti che anche quest’anno Erode, il garante della privacy, non si era visto. Aveva avuto problemi in famiglia, si diceva.
Un estratto dal libro giallo
«Ogni anno circa trenta milioni di persone visitano un mercatino di Natale. Non per comprare, ma per esserci. L’aria secca e fredda, le luminarie nel buio invernale, la neve (vera o finta), le bancarelle di legno, le musichette: un set cinematografico in cui il Natale è perfetto e in cui, per qualche ora, possiamo credere che lo sia sempre stato.» 
(Cap. 9, “Seguimi verso il paradiso terrestre”)
Il tour del libro giallo è terminato, per il 2025. Per workshop e presentazioni nel 2026, scrivi a eventi@diegoli.com o a Elastica.
I negozianti che insegnano il marketing
Il customer care insegnato a Genova. Tanto per confermare stereotipi.
Spotted da me.
Cose mie che potrebbero interessarti
La scorsa settimana abbiamo parlato dei contro-trend del 2026, cioè delle cose che sicuramente non cambieranno, più utili delle previsioni.
Una settimana al Post: sono stato a Tienimi Bordone a parlare di marketing e proteine, e un grazie a Beatrice Mautino per avere inserito il libro giallo nei regali consigliati di Ci vuole una scienza. E quindi se vi manca un ultimo regalo, fidatevi di lei e andate a chiederlo alla libraia.
Ci si sente di venerdì in gennaio. Per qualsiasi cosa, futile o no, scrivete a gluca@diegoli.com.
Buone feste,
gluca
E grazie come sempre a Daniela Bollini per la paziente revisione del testo, a Cristina Portolano per i separatori, e a Banca Etica per la sponsorizzazione di questo episodio.
Quiz: a) Tonno sott’olio. Fonte: Osservatorio Immagino 2025 di GS1.
![Il venerdì di [mini]marketing](https://substackcdn.com/image/fetch/$s_!vuky!,w_80,h_80,c_fill,f_auto,q_auto:good,fl_progressive:steep,g_auto/https%3A%2F%2Fsubstack-post-media.s3.amazonaws.com%2Fpublic%2Fimages%2Ffd6be18f-4b0e-47da-9179-9f32052c5bcb_554x554.png)





