La lettera di [mini]marketing

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[È venerdì?] Di funnel alti, di imboscate del content, SMS, sciacquoni

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[È venerdì?] Di funnel alti, di imboscate del content, SMS, sciacquoni

Mar 15, 2019
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[È venerdì?] Di funnel alti, di imboscate del content, SMS, sciacquoni

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Il venerdì di [mini]marketing

🔆[È venerdì?] Di funnel alti, di imboscate del content, SMS, sciacquoni

di Gianluca Diegoli • Newsletter #10 • Visualizza online

e altre cose divertenti che non leggerai mai più.

È quasi primavera. Fa strano la prossima settimana andare a BTO a Firenze (il mio panel e-commerce, il mio panel sul budget), di solito lì ci si faceva gli auguri di Natale. Farà strano dire ancora una volta che soprattutto nell'epoca dell'internet dei monopoli non c'è arma magica che tenga, se prima non hai capito il tuo posizionamento, la concorrenza e i tuoi punti di forza. Sarà una primavera di viaggi: a Roma, a Milano, a Napoli. Non ho in previsione altri eventi a cui andare al momento, a parte il FreelanceCamp e il mio adorato Linkontro. Pensavo di andare a qualche evento all'estero, dopo l'estate. Se hai suggerimenti mandali facendo reply come al solito.

Ah, “dove eri-cosa facevi in quella sera dove Facebook, Instagram e i vocali di Whatsapp non funzionavano?”

Google e la disperata ricerca dei soldi della discovery

Visual search: la corsa verso la torta del funnel alto

Visual search: la corsa verso la torta del funnel alto

In un mondo iperottimizzato e dai margini risicati, tutti puntano alla fetta pubblicitaria più grossa, quella del funnel alto. Soprattutto Google. Come vedere la cosa dal punto di vista del marketing director? Il Risiko digitale del funnel è solo iniziato.

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L'imboscata del content marketing

Tutti noi siamo stati cresciuti dal famoso awareness-interest-desire-action per cui l’imbuto va via via restringendosi, e chi non c'è all'inizio non ci sarà manco alla fine. Non è sempre vero, o forse quasi mai: l'ha già detto McKinsey da tempo. Ogni fase può allargare o restringere le alternative. E soprattutto in ogni fase può accadere l'imboscata del content marketing: l'umano digitale è spietato, sembra che l'abbiamo ammaliato con il content di Instagram, poi ci tradisce con il concorrente low cost. Va con il primo che capita. E ce lamentiamo quando quello non siamo noi, ovviamente.

Ma come? Ti abbiamo istruito, fatto divertire, fatto commuovere, fatto piangere, il tuo engagement era altissimo, e poi ci lasci così senza nemmeno un clic sul retargeting? Nemmeno una sveltina sul carrello abbandonato?

Puf. Perché alla fine la gente è meno scema (su certe cose) e fa i conti, e guarda al vantaggio, non esiste la gratitudine nel marketing. Dimentica presto chi ha creato i contenuti emozionali, di fronte allo sconto. Essere i master della fase di awareness non significa quindi automaticamente dominare la parte finale dell’acquisto (anche se bombardiamo di remarketing): la nostra evangelizzazione verrà poi sfruttata da altri. Il funnel è contenitivo di un utente medio come una striscia di vernice stradale.

Esempio: sto cercando ispirazione per arredare la mia casa. Il brand da 1000 € a pezzo mi fornisce l'ispirazione giusta, ma poi io vado all’Ikea e prendo un oggetto da 100 €. L'imboscata del Content Marketing è scattata sul povero brand. Per questo dobbiamo essere estremamente selettivi nel creare contenuti. Per interessare solo coloro su cui avremo un vantaggio nella fase di conversione.

Nel mio podcast si parla di questa newsletter

E qui del podcast. Poteva rompersi l'internet e infatti.

Marketing con gluca

Un podcast su digital, marketing, ecommerce, trend e dintorni

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La saga del product manager

Il nostro product manager preferito (vedi puntate precedenti) era appena uscito dal tornado in cui la richiesta del perfido direttore commerciale l'aveva cacciato (l'SMS di san valentino), e subito è arrivato l'urlo “Come sarebbe non mandiamo l'SMS per la festa della donna?” “ma capo, non sappiamo chi è uomo, donna, bambino, animale o vegetale!” “fa lo stesso, al massimo lo cancellano!” “ma non abbiamo mimose, e nemmeno una purpose sociale” “abbiamo GIGAAAAA dagli quelli!” “ma ne hanno già 50 ciascuno!” “fa niente, PM, mandi quel maledetto SMS e la faccia finita!”

Ma non è finita, il PM sconsolato esce dall'ufficio, evita due o tre venditori di mimose, apre Instagram e c'è una tipa che gli piace che fa questa Stories. Lui è molto triste.

PS: è una storia completamente inventata.

Riti e ritriti

Ma solo io rido di questa cosa del “tuo rito in stazione”? Ma rito di chi? Quando? Perché? A chi è venuto in mente ‘sto claim?

Dobbiamo davvero avere tutti una social purpose?

È un articolo a cui tengo molto. I grandi brand multinazionali sembrano aver preso a cuore i destini dell'umanità, anche su temi non direttamente correlati al prodotto. E discute se questo sia meglio o peggio, sia per i brand che per la società. Che ne dice il marketing manager?

Quando i brand devono prendere posizione - Link

Quando i brand devono prendere posizione - Link

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Anche Amazon sbaglia

Ciao gianluca diegoli,

Lavoriamo costantemente per migliorare l'esperienza di acquisto dei nostri clienti su Amazon Pantry e per questo stiamo per introdurre alcuni cambiamenti. Nelle prossime settimane, quando accederai al sito, potrai notare le seguenti novità su Amazon Pantry:

Semplificazione dei costi di spedizione: introduciamo un costo fisso di spedizione per ciascun ordine. Pagherai €4,99 per ciascun ordine, potrai ordinare senza limiti di quantità.

Valore di minimo d'ordine: l'acquisto minimo per ciascun ordine è di €15.

Tradotto: tutta quella manfrina per cui dovevo/potevo riempire la scatola Pantry fino a una certa dimensione/peso era bella dal punto di vista teorico, e qualche sviluppatore avrà avuto un orgasmo, ma è stata senza appello bocciata dagli utenti. Amazon Pantry ora funziona (finalmente) come un e-commerce normale. PS: credo che l'ordine minimo sia sempre una cagata pazzesca, anche se capisco che dovrei elaborare meglio il mio pensiero per non sembrare una cosa sparata lì.

Cose lette in giro e appuntate

Amazon e le spese di spedizione

I costi di spedizione incidono tantissimo sui conti di Amazon. E nemmeno l'abbonamento ecommerce più di successo al mondo (Prime) riesce a coprirli. Ma Amazon usa la spedizione come costo di marketing, e Prime per fidelizzare: un insegnamento mai abbastanza ascoltato nell'ecommerce e non solo.

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"È come Uber ma per ..."

Mi ha colpito la cifra raccolta dalle app per far passeggiare i cani. E il numero di startup morte e di soldi persi. E la tesi sociologica per cui queste app vivono in (più che creano) un contesto sociale in cui il tempo di certi vale 100 volte il tempo di altri.

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Foursquare è dappertutto, anche se non lo sai

Sta a vedere che diventa il più grande successo b2b della storia, dopo essere stato uno dei flop b2c.

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Tesla ha chiuso i saloni

Mi sa che le cose vanno male in Tesla. “Le nostre auto sono tutte ordinate online”. Un caso di pessima interpretazione dell'attribuzione, e del customer journey di un'auto.

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'We can't guarantee success, only increase its probability'

Nel business, non c'è niente di più attraente di un buon risultato. Le aziende che stanno ottenendo buoni risultati, con quote di mercato, profitti e prezzi delle azioni sempre crescenti, si dice che abbiano solide strategie, leader visionari, una cultura aziendale stimolante, un grande marketing e così via. Una volta che le prestazioni diminuiscono inevitabilmente, gli stessi attributi sono considerati carenti.

Quando i tempi sono buoni, i marchi sono “fedeli al loro heritage”, “orientati al cliente” e “concentrati sui loro prodotti principali”. Quando i tempi sono cattivi, gli stessi marchi “non si muovono con i tempi”, “trascurano i loro clienti” e “non riescono a innovare”. I vincitori sono fiduciosi, i perdenti sono arroganti.

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Il quiz della settimana

Quante merendine Fiesta si producono (e si mangiano, circa) in Italia ogni giorno?

  1. 200.000

  2. 1.000.000

  3. 2.500.000

Corso di Markettese

L’agenzia creativa %agenzia% mette a disposizione di %brand% tutta la propria expertise nel mondo della comunicazione nel %settore% per ricalibrare il tone of voice interno ed esterno di un brand storico e di grande rilevanza come quello dell’azienda di %località%, universalmente nota per la produzione di %prodotto%.

Cose probabilmente utili

L'ho ritrovato per caso in uno scaffale. Location is (Still) Everything è un libro che dovrebbe essere obbligatorio per chi vende online (e non solo)

In other words, the virtual world is completely flat, offering the same “package” to both real-world locations. But since the real-world locations for two persons are different, the relative attractiveness of shopping at Diapers.com from their given location (Houston or Philadelphia) depends on how it compares to their offline alternatives.

E, a proposito, perché vendere/comprare cibo online è così difficile?

Un articolo molto lucido.

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Cose che sto facendo

Una serie di interviste con i professionisti che fanno anche i docenti a Digital Update. Abbiamo parlato di trend di SEO, di Web Analytics, di Scrittura per il Web, di Content, di Instagram, di Grafica, di Data Visualization. Li trovate nel canale YouTube.

Conversazioni con i docenti - YouTube

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Cose semi-serie

Tra le mie piccole ossessioni: osservare la UX degli sciacquoni.

Qual è l'acqua "tanta" e qual è l'acqua "poca"?

Qual è l'acqua "tanta" e qual è l'acqua "poca"?

Ridutsioni. - @zurobets

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Elisabetta Zurobets e le sinossi di tutte le serie TV

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Saluti e baci

Take care,

sapete dove trovarmi.

gluca

La risposta giusta è la 3)

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Lettera settimanale su marketing, digitale, strategia, retail, e-commerce.

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