🏡 [uno sterminato venerdì] L'esperimento collettivo
🏡 [uno sterminato venerdì] L'esperimento collettivo
di Gianluca Diegoli • Newsletter #56 • Visualizza online
Quarta settimana a casa. Sono diventato super-esperto di Bring!, la app per fare la spesa (il mio unico momento di uscita settimanale, atteso con impazienza ed emozione) ed efficiente quanto e più la AI nel prevedere in che giorno e ora si esaurirà il latte e la marmellata di arance. Anche per i datteri, che ho nominato mio covid comfort food, che non mancano mai.
Comincio a notare alcune cose che mi potrebbero essere utili: per esempio, un po’ mi sono anche riposato. Dovrei forse fare qualche settimana di riposo a marzo, ogni anno. Arrivo a giugno stremato. E nel momento stesso in cui spengo la mente mi vengono in mente le idee migliori, paradossalmente. Chissà che anche non sia uno stimolo per superare finalmente la anacronistica chiusura totale di agosto e cominciare a distribuirci come fanno gli altri.
Seconda nota: l'esercizio fisico è necessario, non un optional. Non tanto per la pancia, quanto per la mente. Per un colpo di fortuna, odiando le palestre (ci scrissi un post divertente sul loro modello di business, 14 anni fa) ho comprato tempo fa un'ellittica (pensavo fosse geometria fino a poco prima dell'acquisto), e quell'oretta di relativo esercizio mi basta per essere più leggero durante la giornata. Del resto, che dire, io odio correre perché mi annoio a morte, e quindi poter leggere o guardare serie mentre mi alleno è perfetto. Ma il linciaggio collettivo verso chi corre in giro da solo sarà ricordato come una delle azioni più assurde di questo periodo. Le persone hanno bisogno di messaggi semplici. State in casa è sufficientemente semplice. Ma ha il difetto che preso alla lettera ci fa insultare qualunque persona giri da sola mentre corre.
Terza nota: nonostante dentro il supermercato dovremmo starci il meno possibile, due categorie di shopper non sono affatto scomparsi, segno del grande attaccamento di questi target al momento della scelta e della valutazione. Il primo segmento è quello “freezed woman”: signora che osserva per almeno due minuti tutto lo scaffale immobile, se non per sollevare una confezione di pasta o soppesare i grissini. Quando io uscivo dal super era ancora al reparto detersivi. Il secondo segmento è “l'uomo teleguidato millennial”. Fotografa i surgelati dall'alto, mette su Whatsapp e aspetta il responso. Variante è “l'uomo teleguidato GenX”: sta al telefono per gran parte della spesa, nonostante credo che sia poco indicato parlare così tanto di questi tempi in spazi ridotti. Lui descrive l'assortimento a voce, legge i prezzi, descrive le promozioni.
Siamo dentro a un esperimento collettivo mai visto nella storia come la ricordiamo. Un esperimento che non avremmo mai intrapreso se non obbligati. Un esperimento che azzera quello che sappiamo su pattern di acquisto, di fruizione, di consumo.
C'è un punto fermo però: ogni anno il primo aprile mando la disdetta a Sky.
Questa settimana mi sono quasi del tutto dedicato a raccogliere dati. Dati su tutto ciò che non è sanitario, ma economico. Come sta cambiando l'economia e il marketing, non per impressioni e opinioni, ma per numeri. Quello che sentivo che mancava in questo panorama, almeno a me. Ho creato un canale Telegram per raccogliere informazioni su vendite, fiducia dei consumatori, andamenti dei vari settori economici.
Perché Telegram? Perché Telegram sta diventando il rifugio (oltre che di malfattori, come lo descrive spesso erroneamente e aneddoticamente la stampa) di chi vuole usare qualcosa che non sia Whatsapp. Il rifugio isolato dall'eternal september dei meme di basso livello, dai gruppi scolastici e delle relazioni familiari, e spesso di lavoro. Telegram è qualcosa di facile da usare, non crea rumore eccessivo e ha il beneficio controintuitivo che non ci sono tutti. Adesso ha anche un ottimo sistema di folder per suddividere le chat (in Digital Update lo usiamo come fosse Slack). Per i consulenti si possono fare folder diversi per azienda, e viceversa per i clienti.
A proposito, una cosa che nessuno dice è che su Whatsapp girano ora (ma anche prima, eh) oltre che le chat delle mamme e dei papà, informazioni decisive sui turni di lavoro nei supermercati, la gestione delle urgenze nei reparti degli ospedali, il coordinamento nello smart working delle banche, le comunicazioni sulle norme sanitarie da usare nelle fabbriche ancora aperte. Se chiudesse Whatsapp domani, il paese si fermerebbe. È la tragedia delle intranet. Troppo lente per adattarsi alle cose. Troppo macchinose per essere efficaci, troppo legate al computer fisso per essere ovunque. Funzionano tanto quanto riesce a utilizzarle il peggior utilizzatore: minimo comune denominatore. In Whatsapp anche il peggior utilizzatore se la cava benino. In questo momento la nostra economia viaggia su Facebook Inc. Gratis, ma ecc.
Cosa ho trovato questa settimana e pubblicato nel canale?
Le sneakers sopra i mille euro non stanno calando di prezzo, sul mercato di Stockx. Il 50% degli addetti nel turismo è a rischio. Il fashion in UK perderà circa il 25%. I divorzi in Cina stanno aumentando di molto. Che su Patreon il supporto ai creatori di contenuti sta aumentando. Che il PIL italiano del secondo quadrimetre potrebbe essere inferiore del 6% a quello del Q1, che era inferiore già del 3,5%. L'economia USA potrebbe perdere il 19% nel Q2, e fare +19% nel Q3. Che l'aumento degli incassi dei supermercati, dopo l'effetto scorta, si è fermato. Che compriamo meno vino (probabilmente è colpa dei bar chiusi, che compravano alla GDO), ma anche meno acqua gasata e meno birra. Foursquare sta monitorando gli USA, e quanto si spostano le persone rispetto ai tipi di location. Le armerie non stanno andando male. Che il 55% dei progetti di trasformazione digitale è in discussione o fermo, in UK. Ma che Carrefour ha stretto un accordo lampo con Uber Eats per recapitare le spese a casa. Che i russi danno la colpa della mancanza di roba al supermercato al supermercato, gli inglesi agli inglesi. Che i musicisti su Spotify stanno probabilmente guadagnando… meno. Che in Italia a metà marzo i prodotti per la pulizia della cucina sono aumentati, rispetto all'anno scorso, del [quiz della settimana a sorpresa, risposta in fondo]. Che i beni di lusso non sono crollati (ovviamente). Che l'88% degli italiani ha sospeso o valuta se sospendere acquisti pensati in precedenza (addio customer journey). Che alla fine chi rimane con il cerino in mano è l'inizio della filiera (in Bangladesh, per esempio).
Ma mi chiedevo… ecco la risposta sotto. (La birra omonima alla fine ha guadagnato quote di mercato)
Il resto del tempo?
Per sfruttare il tempo a casa, ho deciso di integrare il mio corso online di marketing con un po’ di extra (video, excel, link) sia nella parte di marketing strategico, che di marketing mix. Se l'avete già comprato e usato, fatemi sapere.
Nel frattempo, ho partecipato a un Festival Del Sarà in versione digitale, in cui ho parlato di economia e marketing. Ritrovate il video qui (30’), e a una conversazione con Enrico Marchetto e Alessandra Farabegoli sulle prospettive del social ad di questi tempi (e altro). Qui.
Alcuni amici inoltre mi hanno invitato a un altro canale Telegram, dedicato alle iniziative dei brand durante l'emergenza. Idee (più o meno) originali, cose donate, fatte e pubblicizzate. (Io continuo a credere che lo “sweet spot” sia all'intersezione tra business purpose e product, più che tra social purpose e promotion). Il canale è un ottimo database per capire il difficile momento dell'advertising e del marketing, in tutti i sensi. Qui.
Ah, ok, non vi ho detto il link del canale Telegram sui dati economici durante il Covid-19. È qui.
Buon fine settimana di una sterminata settimana.
#statealsicuro
gluca
PS: una cosa che rischiamo di dimenticare, in questo clima, è che c'è comunque chi sta peggio di noi. Senza tetto e profughi in Grecia o in Libia, per esempio.
PS2: la distopia della settimana è questa cosa che i giocatori dell'NBA si sfideranno alla Playstation e la cosa verrà trasmessa in TV in diretta. Siamo già in Ready Player One (il libro).
PS3: ho deciso che quando tutto questo finirà, comprerò il maglione di Sara Lund, visiterò le Faroe e passerò a trovare le meravigliose imprenditrici che lo fanno, il maglione.
PS4: se conoscete qualcuno in Apple, Samsung, ecc. fategli sapere che tutti i reparti degli ospedali (in cui i pazienti Covid sono completamente isolati dai loro cari) apprezzano molto le donazioni di tablet.
La risposta al quiz: +128%
Ti piace questa newsletter?
Lettera settimanale su marketing, digitale, strategia, retail, e-commerce.
Se non vuoi più questi aggiornamenti, cancellati qui.
Se hai ricevuto questa newsletter tramite inoltro e ti piace, puoi iscriverti qui.
Curato con passione da Gianluca Diegoli con Revue.
minimarketing® Somewhere from internet in Emilia