🎁 [last fridaymas] due appunti sul 2021, e un regalo
🎁 [last fridaymas] due appunti sul 2021, e un regalo
di Gianluca Diegoli • Newsletter #91 • Visualizza online
Letterina breve. Siamo tutti stanchi, credo. Di collegarci. Di vedere corrieri/ryder. I corrieri/ryder di vedere noi al caldo. Di essere rimproverati (perché stiamo in casa, perché stiamo fuori, perché compriamo su Amazon, perché compriamo assembrandoci da Bershka, perché non andiamo al ristorante e perché ci andiamo e perché…).
Però io sono abbastanza soddisfatto: soprattutto del libro, che mi sta dando grande soddisfazione. Il 2021 sarà l'anno del romanzo (ahah, scherzo ovviamente).
Continuo con qualche riflessione di fine/inizio anno. E alla fine c'è un piccolo regalo: i bookmark indispensabili per chi fa strategia digitale.
Ci vediamo tra un anno. Augurandoci/vi tutti un “better normal”.
Sul 2021
Social & C.
È sempre più difficile capire o interpretare “i social”. Mentre il budget delle aziende è concentrato su Facebook, YouTube e Instagram, gli utenti sono sfuggenti e frammentati. Se la generazione X è stabilmente su Facebook, questo è stato indubbiamente l'anno di TikTok, ma anche quello di Twitch, e pure quello della (spesso autoreferenziale ma efficiente) conversazione su Linkedin, dei gruppi Facebook dedicati alle nostre passioni più stupide. Di YouTube come sempre più la “TV generalista” sugli smart TV (su cui ottiene un tempo di visualizzazione impensabile dai più). E la tv connessa, che è al bivio tra mantenere la propria unicità (quella di parlare a tutti) e diventare la nuova Cambridge Analytica, passando i nostri dati - guardi Report o Chi l'ha visto?
E poi i long format di brand: la newsletter editoriale che risorge, i video lunghi che tornano ad avere spazio, dopo che ci eravamo fissati con i famigerati tre secondi di attenzione. Magari dovremmo appunto misurare l'attenzione e basta.
È chiaro ormai che l'infanticidio di Instagram con Snapchat non si ripeterà con TikTok ma comunque i Reels hanno un loro pubblico, come anche la IGTV si è guadagnata alcune nicchie di ascolto, e “la diretta” è diventata sinonimo di “diretta su Instagram”. In generale, le live sono il formato dell'anno: non solo quelle di Facebook e Instagram, ma appunto Twitch, per non parlare del video commerce. Dall'estremo oriente abbiamo importato qualcosa che conoscevamo bene: Wanna Marchi. Mi aspetto sempre più brand e microbrand con la loro televendita h24 accesa su produzione, addetti e venditori, e pure testimonial. Anche qui, una crasi: tra le telepromozioni e l'ecommerce in salsa social. Del resto, anche mia mamma accende prima Facebook e poi Rai Uno, per vedere l'eloquio passé di Conte.
Mi aspetto di vedere pubblicità per sponsorizzare le dirette, pubblicità su Whatsapp (che punta a diventare la cassa per i piccoli esercizi, come Instagram ne sarà la vetrina, e Google Maps i volantini), e ancora un'altro chiodo nella bara dei banner programmatici – che sappiatelo, però non moriranno mai.
Non starò a dire di nuovo che la strategia social non esiste, perché la strategia non ammette aggettivi. Non starò a dire di nuovo che fare il calendario editoriale è (quasi sempre) buttare tempo. Non starò a dire di nuovo che cercare l'engagement per l'engagement è buttare via i brand per una manciata di like. Ne ho parlato varie volte nei 90 numeri precedenti.
Il marketing è oggi come un pilota di un Boing davanti alla consolle: duecento lucette che si accendono, e tu devi capire cosa spingere. La tentazione, anche grazie al mito della marketing automation, del growth hacking, del “funnel marketing”, della Grande Piattaforma è di mettere il pilota automatico. Ma ci sono più turbolenze nel marketing che in cielo. I nostri clienti sono spesso imprevedibili.
Nonostante la GDPR ed Apple, i nostri dati saranno dappertutto: facciamocene una ragione. Morto un cookie, se ne fa un altro. Da utilizzatori, dovremmo evitare la visione fine-del-mondo che i giornali (i perdenti della situazione) ci propinano ogni giorno, ma anche vegliare perché il dato sia trasparentemente chiesto. Bella conversazione tra Mafe De Baggis e Donata Columbro, sul tema.
E-commerce Direct-to-Consumer
Be’ che sia stato l'anno dell'ecommerce non serve scriverlo. E non starò a ripetere di piattaforme e marketplace, ne ho parlato ampiamente.
La strategia è vecchia come il mondo: non mettere tutte le uova nello stesso paniere. Non pensare a cosa puoi fare per Amazon, pensa a cosa può fare Amazon per te, la nemesi kennediana.
Per molti brand, il D2C è ineluttabile. Non solo per vendere, ma anche per essere trovati, considerati, discussi, linkati. Per avere un link diretto con i propri clienti, anche a livello di dati.
Se siete un responsabile marketing e commerciale e non ne capite nulla, mi preoccuperei. Non tanto su come fare un sito ecommerce, ma come capire come distribuire digitalmente il vostro prodotto, che è cosa completamente diversa.
Shopify ha tutte le possibilità di diventare l'alter ego di Amazon, anche se poi ce ne lamenteremo, che avremo dato i nostri dati a Shopify (ma ce ne preoccuperemo più avanti, no?) e al suo ecosistema di app e plugin che fanno-qualsiasi-cosa. Perché l'Ecommerce As A Service è indiscutibilmente più veloce ed efficiente: pensate alle varie piattaforme per vendere corsi online. Accessibili a pochi euro e in pochi giorni di set up.
Considerazione personale: è il primo anno in cui non sono mai entrato in un camerino di prova. Non mi è mancato. L'inferno me lo immagino come un camerino rovente con le luci al neon mentre qualcuno fuori ti guarda minacciosamente come se stessi occupando il telefono di un carcere. E nello specchio c'è scritto “condividi il tuo outfit sui social”.
Non ho messo i link: per cercare argomenti passati sulla newsletter c'è la comoda ricerca avanzata di Google (social, ecommerce, ecc.).
In settimana
Eventually, Facebook believes, it can control the entire exchange between a brand and its customer, starting with an ad on Facebook or Instagram and leading to an interaction or product sale on WhatsApp or Messenger. “Instagram and Facebook are the storefront,” says WhatsApp Chief Operating Officer Matt Idema. “WhatsApp is the cash register.”
Whatsapp is the cash register
Amazon dispersed retail to desktop, to mobile, to voice. Netflix dispersed DVDs to our mailbox, then to every screen. The pandemic is causing dispersion in even larger industries — the greatest opportunity for wealth creation in decades. Work from home, telemedicine, and remote learning represent an impending disruption of over 25% of the U.S. economy. The largest sectors are about to leapfrog HQ, doctor’s offices, hospitals, and campuses.
the great dispersion
“I said this before Covid as well, the work we needed to do for the brand was about ‘acts not ads’, because words are cheap,” he states. “When you’re a company like [Uber] that has said many things in the past that perhaps we haven’t lived up to, or people haven’t trusted, just telling people we’re going to be different and we care about these things might not mean so much. Actually, we need to show people through our behaviours, actions and commitments.”
act not ads
Because – as Les Binet and James Hankins have shown – share of search is related to share of voice and sometimes it can even predict market share.
Share of voice - share of search - market share
Registro .it - In che modo il digitale sta cambiando il settore della cultura e degli eventi
In che modo sta cambiando il settore degli eventi culturali? Scopri le opportunità del digitale per teatro, spettacoli ed eventi. Una conversazione con Luca Sofri, Giovanni Boccia Artieri e Matteo Negrin.
Strategy school
Strategic Network Analysis – consider the things you want to maximise to prevent competitors from entering the market, and the things you want to minimise to prevent users from leaving. Susana describes several effects and behaviours you should consider.
Riscoprire la strategic network analysis.
🎁 Il regalo di Natale
In questo file potete scaricare tutti i bookmark della mia cartella Strategia. Molti li conoscete sicuramente, ma sai mai. [sorry, è solo per gli iscritti]
💈Negozianti
“shopping dalla vetrina! 1) fotografa il prodotto 2) mandaci una mail e 3) ti diamo informazioni 4) te lo spediamo gratis” via @lalui a Vienna
ilmarketinginsegnatodainegozianti.info • Condividi
That's all folks!
State in casa, anzi no, insomma fate come vi pare. State al sicuro. Tanto ho sempre odiato i cenoni. Quasi come quelle mail di auguri delle aziende con la gif animata.
❤️, gluca
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Se sei nuovə qui, sono Gianluca Diegoli e mi occupo di consulenza su strategia di marketing e di vendita digitale, (e)commerce e D2C.
Questa newsletter è la sorella gemella del blog che tengo dal 2004. Un altro spin off è il blog sul marketing insegnato (d)ai negozianti .
Ho scritto qualche libro, ma l’ultimo (« Svuota il Carrello ») è quello che mi rappresenta di più.
Insegno in IULM e in Master. Ho co-fondato Digital Update , una delle prime scuole italiane di formazione digitale online, e con altre due tipe più smart di me ho avuto l’idea del primo FreelanceCamp.
Ho creato canvas e un manifesto per la trasformazione del marketing.
Da marzo tengo un canale Telegram con link a dati economici, settoriali e di vendita pre, durante e post lockdown-covid.
Bocconiano anomalo, proud generation X member.
«La noia è una risorsa»
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