L'attualità ci ucciderà. Oggi al bar leggevo la prima pagina del Carlino-Quotidiano Nazionale (a Bologna al bar c'è sempre) e la prima pagina era occupata da quella app che ti fa invecchiare, il titolo era “stanchi del presente”, con le foto da anziani dei vip prese dai loro profili. Non ho osato leggere l'articolo, non so manco se ci fosse, in realtà. Stiamo discutendo di niente. Siamo avvolti in un presente ipertrofico di cui prendiamo sempre e solo l'esteriorità, e occupa lo spazio che era del passato e del futuro, della prospettiva.
Dovremmo smettere di leggere i giornali, come diceva Taleb, solo non fosse che l'informazione in rete è in realtà pure peggiore. Stretto nel vortice della sopravvivenza, quasi mai il giornalismo preferisce il silenzio alla notizia immediata ma inutile. Il 90% delle notizie in ambito professionale non ha alcuna rilevanza futura, nemmeno se paghi perché qualcuno ti selezioni “le migliori”. Le notizie di cui si parla sul digitale da Techcrunch fino al blog nostrani sono ballon d'essai che i grandi player con le loro corporate PR buttano nell'agone del clic bait. Potremmo smettere per sei mesi di leggerle e non avremmo perso nulla.
Lo stesso giornale titolava in prima pagina “colpo agli influencer”. Mi riferisco/si riferiva alla prova che Instagram sta facendo: togliere i like alle foto. Che ridere. Certo, un colpo grandissimo. Togliere il numero dei follower dal profilo, forse. Ma nemmeno quello, in quanto i brand conoscerebbero il numero (più o meno reale, come ora) dei follower da parte dello stesso influencer, via statistiche riservate. Come conoscerebbero il numero dei like. Stiamo discutendo di nulla. Come ho detto spesso, rileggere dieci pagine del Kotler è più utile che perdere tempo dietro questa inutile rassegna stampa. Conoscete l'effetto
Lindy? Taleb direttamente lo spiega così “le cose che esistono da molto tempo non "invecchiano” come persone, ma “invecchiano” al contrario. Ogni anno che passa senza estinzione raddoppia l'aspettativa di vita aggiuntiva. Questo è un indicatore di una certa robustezza. La robustezza di un oggetto è proporzionale alla sua vita.“
Le notizie, quindi, sono fragili.