Mentre leggi io sarò al Freelance Camp di Marina Romea. Qualche anno fa (ho perso il conto) io, Miriam Bertoli e Alessandra Farabegoli, che provenivamo da percorsi molto diversi (io azienda, principalmente; Miriam agenzia e Alessandra imprenditrice), abbiamo cominciato ad mettere in bozza quello che sarebbe diventato nel 2019 (grazie soprattutto alle altre due e a Silvia Versari) un evento con varie edizioni in Italia, centinaia di persone partecipanti dal vivo e perfino in streaming, dedicato a tutti quelli che lavorano (apparentemente) da freelance, cioè da soli, senza essere dipendenti a vario titolo in agenzia, in azienda o soci di qualcuno. Poi nel frattempo io ho fatto la spola tra la consulenza e la carriera da temporary manager in azienda, Miriam è oggi una delle professioniste italiane più famose nel digital marketing e Alessandra, oltre a essere mia socia in Digital Update, è anche una delle principali esperte di email marketing in Italia.
La parola freelance è andata da essere un titolo di sfiga a un titolo di moda, con professionalità sempre migliori, che spesso non hanno niente da invidiare alle agenzie più famose. Un parola in cui non riesco però mai a riconoscermi del tutto. Un po’ perché mi considero sempre parte del business per cui lavoro, un dipendente temporaneo, solo un po’ più libero e di cui più facilmente liberarsi, un po’ perché tutta la litania del
diventa padrone di te stesso è diventata oramai una parodia o il mantra di pseudo guru che lucrano sulla credulità del “guarda come si fa ad arricchirsi diventando un
imprenditore (freelance)
digitale”. Insomma
il trucco c'è, e si vede. Per fortuna ma non per fortuna niente di tutto questo è mai comparso al
Freelance Camp. Inserisci una buona dose di realismo e contenuti spontanei ma di sostanza davvero ineguagliabile, togli lo stucchevole storytelling dell'eroismo e della presunta superiorità del lavoro indipendente. Qualcuno o qualcuna diventa socia o va in azienda, ma continua a venire l'anno dopo al camp. Pare che in Havaianas e costume si parli meglio anche di business.
Tutto questa premessa per dire che – ehi – sono a Marina Romea, questa lettera potrebbe essere più corta del solito (del resto qualcuno mi ha pure consigliato di farla più breve), e io sono customer-driven. Ho cambiato anche il colore dei link!